Canali Minisiti ECM

Un neo artificiale per scoprire un tumore

Oncologia Redazione DottNet | 18/04/2018 20:51

Segnala sulla pelle il rischio. Costruito in laboratorio, funziona sugli animali

Una 'spia' dei tumori a fior di pelle: funziona così il neo artificiale sviluppato grazie alla biologia sintetica nei laboratori del Politecnico federale di Zurigo (Eth) a Basilea. Progettato come strumento di diagnosi precoce, è formato da cellule geneticamente modificate che, impiantate sotto cute, si scuriscono quando rilevano livelli anomali di calcio nel sangue, segnalando così l'evoluzione della malattia. Testato su modelli animali, questo sistema di allerta ha dimostrato di funzionare nei quattro tipi di tumore più comuni: colon, polmone, prostata e mammella. I risultati, pubblicati sulla rivista Science Translational Medicine, potrebbero aprire la strada ad una nuova generazione di sensori da impiantare nell'organismo per monitorare molecole spia di altre malattie, come quelle neurodegenerative. Le premesse sono incoraggianti, anche se ci vorrà almeno una decina di anni perché questa sorta di tatuaggio biotech possa essere usato sull'uomo. "Si tratta di un incredibile passo avanti", commenta Giuseppe Curigliano, professore di oncologia medica all'Università di Milano e Direttore della Divisione Nuovi Farmaci dell'Istituto Europeo di Oncologia (Ieo).

"Il sistema si basa sull'impianto sotto cute di cellule umane ingegnerizzate che agiscono come un sensore per monitorare il calcio nel sangue. Se i livelli si mantengono troppo alti nel tempo, dando ipercalcemia, nelle cellule si scatena una cascata di segnali che porta alla produzione di un pigmento naturale, la melanina, che va a disegnare il neo". Il tatuaggio biomedicale "potrà essere di grande aiuto per monitorare il calcio in quel 10-15% dei malati di tumore che sviluppa ipercalcemia", sottolinea Curigliano. "Questo problema, che può mettere a rischio la vita dei pazienti, è provocato dalle metastasi che demoliscono l'osso liberando calcio nel sangue: grazie al tattoo biomedicale potremmo finalmente riconoscerlo e trattarlo prima che compaiano gravi sintomi come aritmie cardiache, insufficienza renale e sonnolenza".

pubblicità

"Quando appare il neo - spiega il coordinatore dello studio Martin Fussenegger - la persona che porta l'impianto dovrebbe farsi vedere da un dottore per ulteriori accertamenti", ma senza panico. "Il neo non significa che la persona sta per morire - rassicura l'esperto - ma soltanto che deve fare degli approfondimenti e, se necessario, delle cure". Per le persone più ansiose, che rischiano di fissare ossessivamente la pelle nell'attesa che compaia qualche segno, i ricercatori assicurano che è possibile progettare anche un neo artificiale visibile solo se esposto alla luce rossa. In questo caso "il controllo regolare potrebbe essere fatto dal medico".

In futuro il sistema potrà aiutare a scoprire anche le fluttuazioni di calcio che sono legate a malattie non tumorali, come l'insufficienza renale. Oppure potrà essere riprogettato per rilevare anomalie del sangue associate a malattie neurodegenerative o disordini ormonali. "Sarebbe fantastico se si riuscisse a ingegnerizzare le cellule in modo da rilasciare al bisogno molecole terapeutiche, invece che melanina", aggiunge Curigliano. Per il momento, però, i ricercatori svizzeri dovranno concentrarsi ancora sul perfezionamento del loro primo prototipo, che sembra avere una durata di un solo anno.

Fonte: Science Translational Medicine, ansa

Commenti

I Correlati

L’impegno di AIL per Ambiente e Salute. Parte da Genova il viaggio solidale in 8 tappe lungo il Mar Tirreno

Ascierto: "La combinazione di nivolumab, relatlimab e ipilimumab aumenta del 20% il tasso di sopravvivenza alla malattia rispetto alla somministrazione di due immunoterapici insieme"

In collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la University of Chicago, Fondazione Veronesi finanzierà la ricerca per migliorare il percorso di assistenza ai malati di tumore del polmone

La diretta dalle quattro sale operatorie del polo oncologico l’equipe di Sisto Perdonà fa scuola a specialisti venuti da ogni parte del mondo

Ti potrebbero interessare

Ascierto: "La combinazione di nivolumab, relatlimab e ipilimumab aumenta del 20% il tasso di sopravvivenza alla malattia rispetto alla somministrazione di due immunoterapici insieme"

In collaborazione con l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano e la University of Chicago, Fondazione Veronesi finanzierà la ricerca per migliorare il percorso di assistenza ai malati di tumore del polmone

La diretta dalle quattro sale operatorie del polo oncologico l’equipe di Sisto Perdonà fa scuola a specialisti venuti da ogni parte del mondo

Aumentano i casi di tumore al pancreas

Oncologia | Redazione DottNet | 29/05/2024 17:38

In 10 anni, in Italia, i casi di tumori del pancreas sono aumentati del 21%, da 12.200 nel 2013 a 14.800 nel 2023

Ultime News

Indagine Groupama, cresce l'importanza di altre figure

La prevenzione visiva, non solo come mezzo di risparmio economico, ma come beneficio per tutte le fasce d'età, sin dai primi giorni di vita, diventa un pilastro essenziale

La proposta di legge di iniziativa dell’On. Roberto Pella è stata approvata il 28 maggio in Commissione Affari Sociali della Camera, ed è stata calendarizzata per la votazione in Aula

Il fondo immobiliare che realizzerà le case "spoke" le affiderà ai medici interessati in affitto o in leasing